Plot Summary
Il tribunale e la luna
Nel buio sotterraneo del tribunale dell'Inquisizione, Nicolas Eymerich conduce un processo spietato contro una giovane donna accusata di eresia e stregoneria. La scena è carica di tensione, dolore e ambiguità: la vittima, fragile e spezzata, resiste alle torture senza confessare, mentre Eymerich si sforza di mantenere il distacco del giudice, combattendo turbamenti interiori e un senso di attrazione per la sua prigioniera. La luna, simbolo di femminilità e mistero, si insinua nei pensieri dell'inquisitore, che si trova a riflettere sulla natura del peccato, della debolezza e della giustizia. Il processo diventa così il primo passo in un viaggio che porterà Eymerich a confrontarsi con forze oscure, sia interiori che esteriori, e con enigmi che superano la semplice eresia.
Danza del diavolo
Sull'isola di La Palma, la festa del diavolo si trasforma in un evento carico di presagi. Marcus Frullifer, scienziato esiliato, viene coinvolto da Victoria e Manuela in un'indagine su strani fenomeni: pazienti che abbaiano come cani, leggende di dischi volanti, e una comunità che celebra il demonio con una processione grottesca. La realtà si mescola al folklore, e la scienza si scontra con l'irrazionale. Frullifer, scettico e disilluso, si trova a dover affrontare l'inspiegabile, mentre la tensione tra razionalità e superstizione cresce. La danza del diavolo diventa il simbolo di una società in bilico tra modernità e arcaiche paure, preludio a una catena di eventi che travolgerà i protagonisti.
Esorcismi e possessioni
Eymerich affronta un caso di possessione demoniaca durante un esorcismo che sfocia nella morte violenta del posseduto. L'episodio rivela la fragilità della fede e la potenza della paura: i nomi dei demoni evocati sono nuovi e misteriosi, legati a tradizioni cabalistiche e saracene. L'inquisitore si scontra con la propria impotenza di fronte al male, mentre la comunità domenicana vacilla tra terrore e dubbio. L'episodio segna un punto di svolta: la minaccia non è solo spirituale, ma si manifesta in eventi inspiegabili e in una rete di complicità che coinvolge ebrei, musulmani e cristiani. Eymerich comprende che la lotta contro l'eresia è solo l'inizio di una guerra più vasta contro forze oscure e antiche.
Alberi di sangue
Eymerich si addentra nella moreria di Saragozza, guidato dal servo Alatzar, alla ricerca del saggio Al-Faradi. Qui assiste a una processione di beghini fanatici e a un clima di tensione etnica e religiosa. L'incontro con Al-Faradi si trasforma in tragedia: il sapiente viene trovato brutalmente ucciso, il suo corpo svuotato e sfigurato, mentre una creatura mostruosa fugge tra luci misteriose. Il simbolo degli "alberi di sangue" si fa concreto: la violenza rituale e la magia nera si intrecciano con le lotte di potere tra cristiani, ebrei e musulmani. Eymerich si rende conto che la minaccia è legata a un antico libro proibito, il Picatrix, e a forze che trascendono la semplice eresia.
I bambini di sabbia
In un'Africa devastata dalla guerra, Phil Tanner e i mercenari dell'Euroforce affrontano orde di bambini-soldato, drogati e armati, che emergono dalla sabbia come un fiume di morte. La battaglia è feroce e disumana: mietitrebbie e mitragliatrici falciano corpi infantili, mentre la magia delle streghe Tamo e i tamburi tribali scatenano fenomeni atmosferici inspiegabili. Il confine tra tecnologia e stregoneria si dissolve, e la guerra diventa un rituale sacrificale. La scena è un'allegoria della perdita dell'innocenza e della brutalità del potere, in cui la sopravvivenza si misura in sangue e follia. L'orrore dei bambini di sabbia anticipa la discesa di forze ancora più oscure.
Il libro proibito
Eymerich scopre che il vero oggetto del desiderio di tutte le fazioni è il Picatrix, un trattato di magia e astrologia di origine araba, tradotto per volere di Alfonso il Saggio. Il libro contiene formule capaci di evocare spiriti e alterare la realtà, fondendo scienza, superstizione e filosofia. La sua ricerca lo porta a interrogare il qadi della moreria, a svelare alleanze segrete e a comprendere che la guerra tra re cristiani e emiri musulmani è solo la superficie di un conflitto cosmico. Il potere della parola, della preghiera e della formula magica diventa il vero campo di battaglia, in cui la fede si scontra con la menzogna e la realtà si piega alla volontà di chi sa evocare i nomi giusti.
Nella moreria di Saragozza
Eymerich, accompagnato da Alatzar, si immerge nel quartiere musulmano di Saragozza, tra miseria, diffidenza e tensioni latenti. L'incontro con il qadi rivela una società lacerata tra tradizione e paura, in cui la magia e la politica si intrecciano. Gli omicidi dei sapienti musulmani sono legati al possesso del Picatrix e a una guerra occulta tra fazioni rivali. Eymerich si confronta con la propria intolleranza e con la necessità di alleanze scomode, mentre la città si prepara a una rivolta. La moreria diventa il simbolo di un'Europa in bilico tra convivenza e sterminio, e il teatro di una lotta che supera i confini della fede.
La guerra dei re
La guerra tra Pietro il Cerimonioso, Pietro il Crudele e gli emiri di Granada si intreccia con le trame dell'Inquisizione. Eymerich scopre che la posta in gioco non è solo il controllo della Spagna, ma l'accesso a un potere magico capace di cambiare il destino del mondo. Le alleanze tra cristiani e musulmani, le congiure dei beghini e le ambizioni dei re si riflettono in una serie di tradimenti, omicidi e compromessi. La magia del Picatrix diventa l'arma segreta di chi vuole dominare, mentre Eymerich si trova costretto a scegliere tra la fedeltà alla Chiesa e la necessità di sventare una minaccia che potrebbe annientare la cristianità.
La ruota nel cielo
Una ruota luminosa appare sopra Saragozza, scatenando il panico tra la popolazione e l'odio dei beghini contro l'Inquisizione. Il palazzo di Eymerich viene dato alle fiamme, e l'inquisitore è costretto a fuggire nei sotterranei. La ruota, simbolo di un portale tra mondi, si collega alle invocazioni del Picatrix e agli omicidi rituali. Eymerich comprende che la minaccia non è solo terrena, ma cosmica: forze provenienti da altri cieli stanno cercando di penetrare nel mondo degli uomini, sfruttando la debolezza della fede e la potenza della parola magica. La città diventa un campo di battaglia tra realtà e illusione.
La scala verso Arka
Eymerich, accompagnato da Alatzar e da una compagnia eterogenea di alleati e rivali, si imbarca verso le Isole Felici, alla ricerca del luogo in cui si compirà il rituale finale. Il viaggio è un percorso iniziatico tra scienza, superstizione e fede: il Picatrix, il De radüs di Alquindi e le teorie moderne di Frullifer si intrecciano in una riflessione sulla natura della realtà, della percezione e del potere. La scala, simbolo di ascesa e discesa tra mondi, diventa il passaggio attraverso cui le forze di Arka, il terzo cielo, minacciano di invadere la terra. Eymerich si prepara allo scontro decisivo, consapevole che la vittoria dipenderà dalla capacità di invertire la scala e chiudere il varco.
La battaglia di Casares
Nella piana di Casares, le armate di Muhammad e di Abu Said si affrontano in una battaglia feroce, mentre la cavalleria cristiana interviene a ribaltare le sorti dello scontro. Ma la vera minaccia si manifesta dall'alto: una ruota colossale oscura il sole, paralizzando i combattenti e scatenando il panico. Gli stregoni di Abu Said cercano di evocare le forze di Marte, ma Eymerich, con un atto di coraggio e fede, riesce a interrompere il rituale, disperdendo la ruota e restituendo la vittoria ai cristiani. La battaglia diventa così il teatro di una guerra tra mondi, in cui la magia e la fede si scontrano per il controllo della realtà.
Il segreto del Picatrix
Eymerich, grazie all'aiuto di Ibn Haldun e degli altri sapienti, svela il segreto del Picatrix: la parola, pronunciata secondo formule precise, è capace di alterare la trama del cosmo, aprendo varchi tra i mondi e evocando entità mostruose. La magia non è altro che la manipolazione dei raggi che collegano tutte le cose, e la fede è l'unica difesa contro l'inganno del demonio. Ma il tradimento di Alatzar, agente segreto del re, mette a rischio la missione. Eymerich si trova a dover affrontare non solo i nemici esterni, ma anche le ambiguità e le debolezze del proprio animo, in un confronto che lo segnerà per sempre.
La festa e la follia
A Tijarafe, la festa del diavolo si trasforma in un'orgia di violenza e follia: i pazienti di Manuela, posseduti da una matrice di pensiero ancestrale, scatenano una furia omicida che travolge la clinica e la comunità. Il cielo si oscura, un disco rosso appare tra le nubi, e la folla, guidata da forze invisibili, si abbandona a rituali arcaici e sacrifici umani. Frullifer, Victoria e gli altri cercano di resistere all'ondata di pazzia, mentre la scienza si rivela impotente di fronte alla potenza della psiche collettiva e della magia. La realtà si piega sotto la pressione di campi elettromagnetici e memorie antiche, preludio all'apertura del varco tra i mondi.
La scala invertita
Sull'isola di Benahoare, Eymerich affronta il rituale supremo: i sacerdoti Hauaryti e gli stregoni saraceni cercano di evocare Abota e le legioni di Arka, aprendo un varco tra i mondi attraverso la pronuncia delle formule del Picatrix. Eymerich, ferito e disperato, riesce a invertire la scala, recitando le parole magiche al contrario e chiudendo il passaggio. Il vortice di energia si dissolve, le entità mostruose vengono respinte, e la minaccia di una nuova invasione demoniaca viene scongiurata. La vittoria, però, ha un prezzo: la solitudine, il rimorso e la consapevolezza che la guerra tra fede e menzogna non avrà mai fine.
Il volto di Abota
Nel momento culminante del rituale, la folla di Tijarafe e i protagonisti assistono all'apparizione della Sfinge di Marte, simbolo di un potere antico e ormai spento. La delusione e il sollievo si mescolano: la minaccia è stata neutralizzata, ma il senso di vuoto e di perdita rimane. La realtà torna alla normalità, la folla si disperde, e la festa riprende come se nulla fosse accaduto. Frullifer e Victoria si confrontano con la natura illusoria della percezione e con la potenza della memoria collettiva, mentre Eymerich riflette sulla fragilità della fede e sulla necessità di un'autorità indiscussa per evitare il ritorno del caos.
Il tradimento di Myriam
Nel sotterraneo del tribunale, Eymerich scopre che Alatzar, il suo fedele servo, è in realtà Myriam, agente segreto del re e donna in cerca di vendetta. Il confronto tra i due è carico di amarezza, rimpianto e disillusione: Myriam confessa la propria mancanza di fede e di identità, mentre Eymerich si trova a dover scegliere tra la giustizia e la pietà. Decide di risparmiarla, riconoscendo che la vera minaccia non è l'eresia, ma lo scetticismo e la perdita di senso che minano le fondamenta della società. Il tradimento di Myriam diventa così il simbolo di un'epoca in cui ogni certezza vacilla.
La vittoria e la solitudine
Dopo la vittoria su Abota e la chiusura del varco, Eymerich torna a Saragozza, segnato nel corpo e nell'anima. La città è cambiata, la minaccia dei beghini si è attenuata, ma l'inquisitore avverte il peso della solitudine e della responsabilità. I suoi alleati sono dispersi, i nemici sconfitti o ridotti in schiavitù, ma la guerra contro il male continua. Eymerich riflette sulla natura del potere, della fede e della giustizia, consapevole che la sua missione non avrà mai fine. La solitudine diventa il prezzo della vittoria, e la consapevolezza della fragilità umana il suo unico conforto.
Epilogo: la luna e il futuro
Nel finale, la luna torna a dominare il cielo, simbolo di mistero, femminilità e ciclicità. Eymerich, segnato dalle esperienze vissute, si prepara ad affrontare nuove sfide, consapevole che la lotta tra fede e menzogna, tra autorità e libertà, tra realtà e illusione, non avrà mai fine. La storia si chiude con un senso di inquietudine e di attesa: il futuro è incerto, ma la necessità di un ordine, di una gerarchia e di una fede indiscussa rimane l'unico baluardo contro il ritorno del caos e dell'inferno.
Characters
Nicolas Eymerich
Eymerich è il protagonista assoluto, inquisitore generale dell'Aragona, uomo di fede inflessibile e mente razionale, ma tormentato da dubbi e pulsioni interiori. La sua missione è difendere la Chiesa e l'ordine contro ogni minaccia, sia essa eresia, magia o caos sociale. Il suo rapporto con il potere è ambivalente: da un lato esercita un'autorità spietata, dall'altro è consapevole della solitudine e del prezzo della sua funzione. Psicologicamente, Eymerich è un uomo diviso tra il bisogno di controllo e la paura dell'irrazionale, tra la rigidità della dottrina e la tentazione della pietà. Il suo sviluppo lo porta a confrontarsi con i limiti della fede e della giustizia, e a riconoscere la fragilità dell'animo umano.
Myriam / Alatzar
Myriam, sotto le mentite spoglie di Alatzar, incarna il tema dell'identità fluida e del tradimento. Cresciuta in un mondo ostile, si finge uomo per sopravvivere e servire come agente segreto del re. Il suo rapporto con Eymerich è complesso: da nemica diventa quasi alleata, fino a provare un sentimento di stima e forse di amore. Psicologicamente, Myriam rappresenta la crisi dell'identità e della fede, la ricerca di un senso in un mondo che non offre più certezze. Il suo sviluppo culmina nella confessione della propria incertezza e nella richiesta di pietà, che Eymerich concede con riluttanza, riconoscendo in lei il simbolo di un'epoca di transizione.
Marcus Frullifer
Frullifer è un fisico americano costretto all'esilio, simbolo della razionalità moderna e della crisi della scienza. Il suo coinvolgimento nei misteri di La Palma lo porta a confrontarsi con fenomeni che sfidano ogni spiegazione razionale: possessioni collettive, ricordi ancestrali, campi elettromagnetici. Il suo rapporto con Victoria è segnato da timidezza e desiderio, ma anche da incapacità di comunicare i propri sentimenti. Psicologicamente, Frullifer incarna la vulnerabilità dell'intellettuale di fronte all'irrazionale e la difficoltà di trovare un senso nell'epoca della disillusione. Il suo sviluppo lo porta a riconoscere i limiti della scienza e la potenza della psiche collettiva.
Victoria Dominguez
Victoria è una giovane giornalista spagnola, intelligente, affascinante e dotata di una curiosità insaziabile. Il suo ruolo è quello di mediatrice tra scienza e mistero, tra razionalità e folklore. Il suo rapporto con Frullifer è ambiguo: lo attrae e lo respinge, mantenendo sempre un certo distacco ironico. Psicologicamente, Victoria rappresenta la modernità e la capacità di affrontare l'ignoto con coraggio e intelligenza. Il suo sviluppo la porta a confrontarsi con la paura e a scegliere la razionalità come strumento di sopravvivenza.
Manuela Hurtado
Manuela è la direttrice della clinica di Tijarafe, specializzata in malattie mentali. Il suo approccio è scientifico ma aperto all'inspiegabile: studia i fenomeni di possessione collettiva e cerca di comprenderli attraverso la psicologia e la neurologia. Il suo rapporto con i pazienti è empatico, ma la sua razionalità viene messa a dura prova dagli eventi. Psicologicamente, Manuela rappresenta la scienza che si confronta con i limiti della conoscenza e la necessità di accettare l'esistenza di forze che sfuggono al controllo umano.
Ibn Haldun
Ibn Haldun è uno storico e filosofo musulmano, amico di Alcatib, dotato di grande intelligenza e apertura mentale. Il suo ruolo è quello di mediatore tra le culture, capace di riconoscere la potenza della magia e della parola senza rinunciare alla razionalità. Psicologicamente, Ibn Haldun incarna il dubbio e la ricerca della verità, anche a costo di mettere in discussione le proprie convinzioni. Il suo sviluppo lo porta a collaborare con Eymerich, pur mantenendo una distanza critica rispetto alla fede cristiana.
Muhammad Ben Ahmed Alcatib
Alcatib è un sapiente musulmano, poeta e consigliere, coinvolto suo malgrado nella guerra tra Granada e Castiglia. Il suo rapporto con Eymerich è segnato da diffidenza, ma anche da rispetto reciproco. Psicologicamente, Alcatib rappresenta la cultura minacciata dalla violenza e dall'intolleranza, e la difficoltà di sopravvivere in un mondo che non lascia spazio alla diversità. Il suo sviluppo lo porta a scegliere la solidarietà con il proprio popolo, anche a costo della schiavitù.
Pedro Samuel Ha-Levi
Ha-Levi è il ministro ebreo di Pietro il Crudele, uomo di grande intelligenza politica e pragmatismo. Il suo ruolo è quello di mediatore tra le fazioni, capace di riconoscere la necessità di alleanze scomode per la sopravvivenza. Psicologicamente, Ha-Levi incarna la resilienza e la capacità di adattamento, ma anche il dolore di essere sempre considerato un estraneo. Il suo sviluppo lo porta a sacrificare il proprio orgoglio per il bene comune, ma anche a denunciare l'intolleranza di Eymerich.
Phil Tanner
Tanner è un ufficiale dell'Euroforce, veterano di guerre senza fine, segnato dalla brutalità e dalla perdita di ogni illusione. Il suo rapporto con la violenza è ambivalente: la esercita con freddezza, ma ne è anche vittima. Psicologicamente, Tanner rappresenta la disumanizzazione della guerra moderna e la difficoltà di mantenere un senso di umanità in un mondo dominato dal caos. Il suo sviluppo lo porta a riconoscere l'assurdità della violenza e la necessità di trovare un senso nella sopravvivenza.
Raucahehil / Abota
Raucahehil e Abota sono le entità evocate attraverso il Picatrix, simboli del male che minaccia di invadere il mondo degli uomini. La loro natura è ambigua: sono al tempo stesso proiezioni della psiche collettiva, forze cosmiche e strumenti del demonio. Psicologicamente, rappresentano l'ombra, l'inconscio collettivo e la paura dell'ignoto. Il loro sviluppo culmina nella sconfitta per mano di Eymerich, ma la loro presenza rimane come monito della fragilità umana di fronte al mistero.
Plot Devices
Parole magiche e potere della parola
Il romanzo ruota attorno al potere della parola, sia come preghiera che come formula magica. Il Picatrix e il De radüs di Alquindi sono i testi che svelano la possibilità di alterare la realtà attraverso la pronuncia di sequenze precise di parole. La magia non è altro che la manipolazione dei raggi che collegano tutte le cose, e la fede è l'unica difesa contro l'inganno del demonio. La parola diventa così il vero campo di battaglia, in cui la realtà si piega alla volontà di chi sa evocare i nomi giusti. Il dispositivo narrativo della parola magica permette di fondere scienza, superstizione e filosofia, e di esplorare il confine tra realtà e illusione.
Struttura narrativa a mosaico
Il romanzo alterna capitoli ambientati nel Medioevo spagnolo, nell'Africa contemporanea e nelle Canarie moderne, creando un mosaico di storie che si riflettono e si influenzano a vicenda. La struttura a incastro permette di esplorare temi universali come la guerra, la fede, la scienza e la magia, mostrando come le stesse forze agiscano in epoche e luoghi diversi. Il dispositivo della narrazione parallela rafforza il senso di ciclicità e di ripetizione della storia, e sottolinea la continuità tra passato e presente.
Foreshadowing e simbolismo
Il romanzo è ricco di simboli: la luna, la ruota, la scala, gli alberi di sangue, i bambini di sabbia, la sfinge di Marte. Ogni simbolo anticipa eventi futuri e suggerisce connessioni profonde tra i personaggi e le forze in gioco. Il foreshadowing si manifesta nei sogni, nelle visioni e nei rituali, creando un'atmosfera di attesa e di inquietudine. Il simbolismo rafforza i temi della ciclicità, della lotta tra ordine e caos, e della necessità di un'autorità indiscussa per evitare il ritorno dell'inferno.
Analysis
Il romanzo di Valerio Evangelisti, "Picatrix. La scala per l'inferno", è un'opera che fonde magistralmente storia, fantascienza, horror e filosofia, offrendo una riflessione profonda sulla natura del potere, della fede e della realtà. Attraverso la figura di Eymerich, inquisitore spietato ma tormentato, Evangelisti esplora il conflitto eterno tra ordine e caos, tra autorità e libertà, tra fede e scetticismo. Il Picatrix, simbolo del sapere proibito, diventa la chiave per comprendere come la parola, la preghiera e la formula magica possano plasmare la realtà, aprendo varchi tra mondi e scatenando forze che sfuggono al controllo umano. Il romanzo mette in scena una società in crisi, in cui la scienza e la magia, la razionalità e la superstizione, la guerra e la follia si intrecciano in un ciclo senza fine. La lezione di Evangelisti è amara ma necessaria: senza un'autorità forte e una fede condivisa, il mondo è destinato a soccombere al ritorno del caos e dell'inferno. Tuttavia, la vera minaccia non è l'eresia, ma la perdita di senso, l'indifferenza e lo scetticismo che minano le fondamenta della civiltà. "Picatrix" è così un monito contro la dissoluzione dell'ordine e un invito a riflettere sul prezzo della libertà e della conoscenza.
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Recensioni
Picatrix. La scala per l'inferno, the sixth book in the Nicolas Eymerich series, receives mixed reviews averaging 3.77/5. Readers praise Evangelisti's masterful blending of genres and impeccable historical reconstruction across three interwoven timelines. Many find the narrative structure familiar, featuring the ruthless inquisitor alongside parallel stories in present and future settings. Several reviewers note this installment is slower-paced, though most appreciate the unexpected ending. The introduction of romantic elements and fantasy components marks a departure from earlier books. Character development of the inflexible Eymerich remains compelling yet disturbing for many readers.
